Rivista di Scienze dell'Educazione https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse <p>La Rivista di Scienze dell’Educazione, fondata nel 1963 con il titolo «Rivista di Pedagogia e Scienze Religiose», dal 1973 è organo ufficiale della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma, per la diffusione di lavori di carattere scientifico a livello internazionale e di esperienze innovative relative all'educazione in diversi campi della sua attuazione.</p> <p>La Rivista, a scadenza quadrimestrale, ha lo scopo di partecipare al dialogo culturale nell'ambito delle scienze umane e delle scienze dell'educazione coltivate nella Facoltà. Per contribuire all'elaborazione di un nuovo umanesimo in una prospettiva educativa integrale, con un'attenzione particolare all'educazione delle donne, valorizza anche l'apporto delle scienze filosofiche e teologiche.</p> it-IT segretaria.rse@pfse-auxilium.org (Segreteria di Redazione) info@pfse-auxilium.org (Admin) Thu, 18 Dec 2025 16:45:12 +0000 OJS 3.3.0.13 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 Segni dei tempi, segni di speranza. Introduzione al Dossier https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8763 <p>Il tema della speranza attraversa in modo trasversale il dibattito educativo, antropologico e sociale. Non come semplice sentimento individuale o retaggio teologico, ma come categoria ermeneutica per leggere e orientare la complessità del presente. L’annuncio del Giubileo della Speranza da parte di papa Francesco nella <em>Bolla Spes non confundit</em> richiama, in tal senso, una duplice esigenza: discernere i segni dei tempi e riconoscere, in essi, i segni di speranza.</p> Maria Antonia Chinello Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8763 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 Crescere e conoscere in terre lontane: l’esperienza dei bambini nelle colonie fasciste https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8772 <p>Esplorando l’esperienza scolastica dei bambini italiani immigrati nelle colonie africane durante il periodo fascista, si analizzano diari e testimonianze. Inserita in un progetto coloniale, per molti, la permanenza in Africa rappresentò un contatto con realtà diverse, divenendo un percorso formativo. Essi si confrontarono con popolazioni autoctone, progetti familiari, paesaggi sconosciuti, propaganda fascista e conseguenze della guerra. Lo studio evidenzia come ciò abbia influenzato il loro sviluppo, generando curiosità, spaesamento e consapevolezza. I percorsi, riletti talvolta a distanza di tempo, mostrano come, al di là della propaganda e delle guerre, l’esperienza nelle colonie sia stata incontro, scoperta e adattamento, favorendo forme di resilienza culturale.</p> <p>&nbsp;</p> <p>Analyzing the school experiences of Italian immigrant children in the African colonies during the Fascist era, this study examines diaries and personal testimonies. As part of a broader colonial project, their stay in Africa exposed them to diverse realities, shaping their educational and personal development. These children navigated encounters with local populations, families’ desires, unfamiliar landscapes, and the repercussions of war. The study highlights how these experiences influenced their growth, fostering curiosity, disorientation and awareness. Revisited over time, these experiences show that, beyond propaganda and conflict, life in the colonies involved engagement, discovery, and adaptation, promoting forms of cultural resilience.</p> <p>&nbsp;</p> <p>Explorando la experiencia escolar de los niños italianos inmigrados a las colonias africanas durante el período fascista, se analizan diarios y testimonios personales. Insertada en un proyecto colonial, para muchos la estancia en África representó un contacto con realidades diferentes, convirtiéndose en un itinerario formativo. Estos niños se confrontaron con poblaciones autóctonas, proyectos familiares, paisajes desconocidos, la propaganda fascista y las consecuencias de la guerra. El artículo pone de relieve cómo todo ello influyó en su desarrollo personal, generando curiosidad, desorientación y toma de conciencia. Las trayectorias personales, releídas en algunos casos con el paso del tiempo, muestran que, más allá de la propaganda y de los conflictos bélicos, la experiencia en las colonias fue también encuentro, descubrimiento y adaptación, favoreciendo formas de resiliencia cultural.</p> Bo Mi Yi Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8772 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 Insegnare la comunità. De Gasperi e l’impegno per l’Europa https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8773 <p>In questo scritto, dagli intenti pedagogici, si prendono in esame e si ripropongono al lettore alcuni scritti e discorsi di De Gasperi per l’Europa. In un anno particolarmente rilevante per la storia della Repubblica, che celebra l’ottantesimo anniversario dal 25 aprile 1945, la costruzione della casa comune europea attraversa difficoltà e smarrimento per il riemergere di molti nazionalismi, la crisi del <em>welfare state</em>, l’impasse dell’Occidente e il difficile contesto di politica internazionale. Gli scritti di De Gasperi ci insegnano a tornare ai fondamenti dell’Unione, per rinnovare il nostro impegno oggi ed essere consapevoli del contributo richiesto a tutti e ciascuno per la cooperazione e la costruzione della nuova Europa.</p> <p>&nbsp;</p> <p>In this pedagogical essay, some of De Gasperi’s writings and speeches for Europe are examined and proposed to the reader. In a particularly important year for the history of the Italian Republic, which celebrates the eightieth anniversary since April 25, 1945, the construction of the common European home is going through difficulties and confusion due to the re-emergence of many nationalisms, the crisis of the welfare state, the impasse of the Western world, and the difficult context of international politics. De Gasperi’s writings teach us to return to the foundations of the Union, to renew our commitment today and to be aware of the contribution required to each of us for the cooperation and construction of the new Europe.</p> <p>&nbsp;</p> <p>En este escrito, con propósito pedagógico, se examinan y se presentan nuevamente al lector algunos textos y discursos de Alcide De Gasperi sobre Europa. En un año particularmente significativo para la historia de la República, que celebra el octogésimo aniversario del 25 de abril de 1945, la construcción de la casa común europea atraviesa un momento de dificultad y desconcierto debido al resurgimiento de numerosos nacionalismos, a la crisis del Estado de bienestar, al estancamiento de Occidente y al complejo contexto de la política internacional. Los escritos de De Gasperi nos enseñan a volver a los fundamentos de la Unión, para renovar nuestro compromiso hoy y tomar conciencia del aporte que se exige a todos y a cada uno en la cooperación y construcción de la nueva Europa.</p> Enrico Ripamonti Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8773 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 Carteggio Caterina Daghero-Superiori salesiani. Tra fedeltà a don Bosco ed esigenze della Santa Sede https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8774 <p>L’articolo analizza il carteggio tra madre Caterina Daghero e i Superiori Salesiani nel periodo cruciale intorno alla separazione giuridica tra Salesiani di Don Bosco (SDB) e Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), avvenuta nel 1906. Attraverso una selezione mirata di alcune parti delle sue lettere inedite, emerge il profondo disagio vissuto dalla Superiora e il lungo processo di adattamento richiesto dalle nuove norme ecclesiastiche. Il contributo mette in luce il ruolo centrale di madre Daghero nella transizione istituzionale e spirituale delle FMA, restituendo un quadro storico ricco di tensioni, fede e maturazione ecclesiale. L’epistolario si rivela strumento prezioso per comprendere il dinamismo della fedeltà carismatica vissuta tra obbedienza e discernimento.</p> <p>&nbsp;</p> <p>The article analyses the correspondence between Mother Caterina Daghero and the Salesian Superiors during the crucial period surrounding the juridical separation between the Salesians of Don Bosco (SDB) and the Daughters of Mary Help of Christians (FMA), which took place in 1906. Through a targeted selection of excerpts from her unpublished letters, the deep distress experienced by the Superior and the lengthy process of adaptation required by the new ecclesiastical norms are revealed. The study highlights Mother Daghero’s central role in the institutional and spiritual transition of the FMA, offering a historical picture rich in tension, faith, and ecclesial maturity. The epistolary exchange proves to be a valuable tool for understanding the dynamic nature of charismatic fidelity, lived out between obedience and discernment.</p> <p>&nbsp;</p> <p>El artículo analiza la correspondencia entre madre Caterina Daghero y los Superiores Salesianos durante el período crucial en torno a la separación jurídica entre los Salesianos de Don Bosco (SDB) y las Hijas de María Auxiliadora (FMA), ocurrida en 1906. A través de una selección precisa de algunas partes de sus cartas inéditas, emerge el profundo malestar vivido por la Superiora y el largo proceso de adaptación que exigieron las nuevas normas eclesiásticas. El artículo pone de relieve el papel central de madre Daghero en la transición institucional y espiritual de las FMA, ofreciendo un marco histórico marcado por tensiones, fe y maduración eclesial. El epistolario se revela como un instrumento valioso para comprender el dinamismo de la fidelidad carismática, vivida entre la obediencia y el discernimiento.</p> Paolo Vaschetto Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8774 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 L’impegno dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice per l’alfabetizzazione e l’istruzione professionale in Veneto https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8775 <p>Il contributo delinea la presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice nelle sette provincie del Veneto nell’arco di tempo compreso tra il 1880 e il 2022, soprattutto in riferimento all’impegno educativo a partire dall’apertura dei giardini d’infanzia e asili, di scuole per l’alfabetizzazione per lo più di bambine e ragazze e l’accompagnamento nel percorso di istruzione fino al livello universitario, nonché nell’inserimento nel mondo del lavoro attraverso l’acquisizione di professionalità anche in risposta alle esigenze del territorio. La loro azione fu sempre caratterizzata da una particolare attenzione alla promozione della donna e alla sua formazione umana.</p> <p>&nbsp;</p> <p>The contribution outlines the presence of the Daughters of Mary Help of Christians in the seven provinces of Veneto in the time span between 1880 and 2022, especially in reference to their educational commitment starting from the opening of kindergartens and nursery schools, schools for literacy mainly for girls and young women, and accompaniment in the educational path up to university level, as well as in insertion into the world of work through the acquisition of professional skills also in response to territorial needs. Their action was always characterized by particular attention to the promotion of women and their human formation.</p> <p>&nbsp;</p> <p>El artículo traza la presencia de las Hijas de María Auxiliadora en las siete provincias del Véneto a lo largo del período comprendido entre 1880 y 2022, especialmente en lo que se refiere a su compromiso educativo. Este se manifestó desde la apertura de jardines de infancia y escuelas de alfabetización, dirigidas principalmente a niñas y jóvenes, hasta el acompañamiento en el proceso educativo hasta el nivel universitario, así como en la inserción en el mundo laboral mediante la adquisición de competencias profesionales, también en respuesta a las necesidades del territorio. Su acción se caracterizó siempre por una atención particular a la promoción de la mujer y a su formación humana integral.</p> Paola Dal Toso Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8775 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 Età della vita: passaggi evolutivi e percorsi formativi https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8776 <p>In un’epoca di grandi cambiamenti temi come le <em>età della vita </em>e la <em>crescita nelle sue tappe evolutive</em>, il <em>vivere da adulto</em>, gli <em>itinerari di maturazione umana e cristiana</em>, vanno ripensati e reinterpretati alla luce dei nuovi paradigmi culturali e delle inedite e profonde trasformazioni che stanno attraversando la società e la Chiesa. Anche la <em>prospettiva del ciclo di vita </em>(<em>Life Cycle Perspective</em>), tema centrale della psicologia dello sviluppo, ha risentito dei profondi cambiamenti che a livello sociale, culturale, scientifico come pure a livello della vita consacrata si sono verificati con una velocità impressionante. Le dinamiche evolutive ed educative, i processi di crescita e di maturazione, i percorsi formativi solitamente articolati in fasi o tappe ben definite, non si presentano più ugualmente allineati e adeguati all’odierna situazione di complessità e di fluidità in cui, sia il mondo giovanile sia il mondo adulto, sono immersi. Non è facile comprendere il significato da attribuire alle <em>transizioni della vita </em>e gli effetti che generano nelle persone e nei loro percorsi maturativi, nelle scelte di vita e nel loro cammino di fedeltà vocazionale.&nbsp;<br>L’articolo intende avviare una riflessione attorno a una delle questioni centrali della <em>formazione permanente </em>degli adulti e in particolare dei consacrati/consacrate: la tematica delle <em>età della vita e dei passaggi evolutivi&nbsp;</em><em>dei percorsi formativi </em>da mettere in atto per vivere in pienezza la propria vocazione e le sfide a cui far fronte oltre ogni «resistenza», imparando ad affidarsi mediante l’umile «resa» e la consegna di sé all’unico Amore che conti veramente e che dà senso pieno alla propria vita.</p> <p>&nbsp;</p> <p>In an era of great changes, themes such as the ages of life and growth in its developmental stages, living as an adult, itineraries of human and Christian maturation, must be rethought and reinterpreted in light of new cultural paradigms and the unprecedented and profound transformations that are traversing society and the Church. The <em>Life Cycle Perspective</em>, a central theme of developmental psychology, has also been affected by the profound changes that have occurred at social, cultural, and scientific levels, as well as in consecrated life, with impressive speed. Developmental and educational dynamics, growth and maturation processes, formative paths usually articulated in well-defined phases or stages, no longer present themselves equally aligned and adequate to today’s situation of complexity and fluidity in which both the youth world and the adult world are immersed. It is not easy to understand the meaning to be attributed to life transitions and the effects they generate in people and their maturative paths, in life choices and in their journey of vocational fidelity.<br>The article intends to initiate a reflection on one of the central questions of permanent formation of adults and particularly of consecrated men and women: the theme of the ages of life and the evolutionary passages of formative paths to be implemented in order to live one’s vocation fully and the challenges to be faced beyond all “resistance,” learning to entrust oneself through humble “surrender” and the giving of oneself to the only Love that truly counts and that gives full meaning to one’s life. Ages of life, life cycles, development, maturation and growth, developmental tasks, formative processes and paths, spiritual journey.</p> <p>&nbsp;</p> <p>En una época de grandes cambios, temas como las etapas de la vida y el crecimiento en sus fases evolutivas, el vivir como adulto, los itinerarios de maduración humana y cristiana, deben ser repensados e interpretados nuevamente a la luz de los nuevos paradigmas culturales y de las profundas transformaciones que están atravesando la sociedad y la Iglesia. También la <em>Perspectiva del Ciclo Vital </em>(<em>Life Cycle Perspective</em>), tema central de la psicología del desarrollo, ha experimentado los profundos cambios que, a nivel social, cultural, científico, así como en la vida consagrada, se han producido con una velocidad impresionante. Las dinámicas evolutivas y educativas, los procesos de crecimiento y maduración, los itinerarios formativos tradicionalmente estructurados en fases o etapas bien definidas, ya no se presentan igualmente alineados ni adecuados a la actual situación de complejidad y fluidez en la que tanto el mundo juvenil como el mundo adulto están inmersos. No resulta fácil comprender el significado que debe atribuirse a las transiciones de la vida ni los efectos que éstas generan en las personas, en sus procesos de maduración, en sus opciones de vida y en su camino de fidelidad vocacional.<br>El artículo busca iniciar una reflexión en torno a una de las cuestiones centrales de la formación permanente de los adultos, y en particular de las personas consagradas: la temática de las etapas de la vida y de los pasajes evolutivos de los procesos formativos que deben ponerse en práctica para vivir en plenitud la propia vocación y afrontar los desafíos más allá de toda “resistencia”, aprendiendo a confiar mediante la humilde “entrega” y la donación de sí al único Amor que verdaderamente cuenta y que da pleno sentido a la propia vida.</p> Pina Del Core Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8776 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 Educare con l’intelligenza (artificiale). Tra ambivalenze e responsabilità https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8777 <p>Il testo, rivisto dall’Autrice, è la prolusione pronunciata il 14 novembre 2025 per l’inaugurazione dell’anno accademico 2025-2026 della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma.</p> <p>L’intelligenza artificiale prima ancora che in termini tecnici e di impatto sui sistemi economici, necessita di essere indagata per le sue implicazioni antropologiche. Implicazioni che chiamano in causa le domande fondamentali di senso, dal destino della persona alle categorie di spazio, tempo, libertà.</p> <p>Una riflessione che parte da questo assunto di base e sviluppa tre aspetti: la <em>natura </em>e i <em>confini </em>dell’intelligenza artificiale; analisi del suo <em>carattere proteiforme</em> e riflessione sulle sue potenzialità e i suoi rischi; il concetto di <em>responsabilità </em>sia in relazione all’essere umano, sia alla macchina.</p> <p>Infine, riflessione circa le implicazioni dell’intelligenza artificiale per la missione delle università, e in particolare di quelle cattoliche, proponendo un piano di azione comune, che chiama direttamente in causa le istituzioni accademiche e che, nello specifico, può rappresentare anche l’occasione per una collaborazione sinergica tra la Pontifica Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.</p> Elena Beccalli Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8777 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 Speranza: dono e responsabilità. Considerazioni antropologiche e educative https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8764 <p>Il presente articolo si propone di indagare il tema della speranza, colta nella sua duplice dimensione di dono e di responsabilità. La speranza vi è considerata come una delle strutture fondamentali dell’esistenza umana, segnata dalla sua costitutiva incompiutezza e dal bisogno di un compimento che la trascende: l’essere umano, in quanto essere aperto e mancante, si configura come il “luogo privilegiato” della speranza. Di qui, la necessità che l’uomo non solo speri, ma apprenda a sperare: la speranza non si improvvisa, ma richiede un’educazione, anzi un’iniziazione, una trasmissione sapiente e consapevole. In tale prospettiva, diviene centrale la cura del linguaggio della speranza, il quale, se sapientemente coltivato da adulti, educatori e dall’intera società, può farsi strumento generativo e nutrimento di una vita radicata nell’attesa, nella fiducia e nell’apertura al possibile.</p> <p>&nbsp;</p> <p>This article sets out to explore the theme of hope, understood in its dual dimension as both gift and responsibility. Hope is here regarded as one of the fundamental structures of human existence, marked by its inherent incompleteness and by the need for a fulfilment that transcends it. The human being, as an open and lacking being, thus emerges as the “privileged locus” of hope. Hence, the necessity that one not merely hope, but learn how to hope: hope does not arise spontaneously, but calls for an education - or rather, an initiation - a wise and conscious transmission. From this perspective, particular emphasis must be placed on the care of the language of hope, which, if thoughtfully cultivated by adults, educators, and society as a whole, may become a generative instrument and a source of nourishment for a life grounded in expectancy, trust, and openness to the possible.</p> <p>&nbsp;</p> <p>El presente artículo se propone indagar el tema de la esperanza, entendida en su doble dimensión de don y de responsabilidad. La esperanza se considera aquí como una de las estructuras fundamentales de la existencia humana, marcada por su constitutiva incompletitud y por la necesidad de una plenitud que la trasciende. El ser humano, en cuanto ser abierto y carente, se configura así como el “lugar privilegiado” de la esperanza. De ahí la necesidad de que el ser humano no solo espere, sino que aprenda a esperar: la esperanza no se improvisa, sino que exige una educación, o más aún, una iniciación, una transmisión sabia y consciente. En esta perspectiva, adquiere una relevancia central el cuidado del lenguaje de la esperanza, que, si es cultivado con esmero por los adultos, los educadores y la sociedad en su conjunto, puede convertirse en un instrumento generativo y en alimento vital para una vida enraizada en la espera, en la confianza y en la apertura a lo posible.</p> Maria Spólnik Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8764 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 Attualizzare la circolarità tra speranza e educazione https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8765 <p>L’attuale contesto educativo domanda di ritornare a considerare la circolarità tra speranza ed educazione. Questa idea viene qui sviluppata nella prospettiva della pedagogia personalista. In primo luogo, si evidenzia come la speranza rappresenti un presupposto dell’azione educativa. In secondo luogo, si mette in luce l’educazione della persona come atto concreto di speranza. Se ne sottolineano le caratteristiche fondamentali che possono rispondere a diverse delle istanze che le nuove generazioni ci pongono. In terzo luogo, si richiama la necessità di formare giovani con una coscienza sperante, mettendo in luce alcuni ambiti sui quali occorre porre oggi una particolare attenzione.</p> <p>&nbsp;</p> <p>The current educational context calls for renewed attention to the circularity between hope and education. The paper develops the theme from the perspective of personalist pedagogy. Firstly, it highlights how hope is a prerequisite for educational action. Secondly, it emphasizes the education of the person as a concrete act of hope. The fundamental characteristics responding to the demands of the new generations are underlined. Thirdly, it recalls the need to educate young people with a hopeful conscience, highlighting some areas that require particular attention today.</p> <p>&nbsp;</p> <p>En primer lugar, se pone de relieve cómo la esperanza constituye un supuesto fundamental de la acción educativa. En segundo lugar, se destaca la educación de la persona como un acto concreto de esperanza,&nbsp;subrayando sus características esenciales, capaces de responder a varias de las demandas que las nuevas generaciones nos plantean. En tercer lugar, se señala la necesidad de formar a los jóvenes con una conciencia esperanzada, destacando algunos ámbitos a los cuales hoy es necesario prestar una atención particular.</p> Pierpaolo Triani Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8765 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 Dialogo interreligioso e speranza. Appunti per riflettere https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8767 <p>Nella prima parte dell’articolo ci si sofferma sul fenomeno dell’odierno pluralismo religioso, presentando i caratteri del passaggio <em>dalla religione degli italiani </em>all’<em>Italia delle religioni</em>. Si tratta di una situazione nuova, che richiama le comunità cristiane alla necessità di un impegno serio in chiave di dialogo interculturale e interreligioso; e che, d’altra parte, invita a valorizzare il più possibile la <em>virtù bambina </em>della speranza, non a caso scelta come tema principale del Giubileo 2025. Per capirne al meglio il senso, si propone il personaggio biblico del profeta Geremia, che attraversa la stagione drammatica per il popolo ebraico dell’esilio a Babilonia, cercando di coglierne il senso profondo. Un messaggio prezioso anche per noi oggi e per l’attuale stagione critica per le chiese: perché sperare non equivale a un banale ottimismo, e rappresenta la chiamata a vivere il presente, assumendolo come <em>caso serio</em>, non a fuggirlo.</p> <p>&nbsp;</p> <p>The first part of the article focuses on the phenomenon of present religious pluralism, presenting the characteristics of the transition <em>from the religion of Italians</em> to the<em> Italy of religions. </em>This is a new situation, which calls Christian communities to undertake serious commitment to intercultural and interreligious dialogue. At the same time, it invites to value as much as possible the childlike virtue of hope, not by chance chosen as the main theme of the Jubilee 2025. To better understand its meaning, we propose the biblical figure of the prophet Jeremiah, who goes through the dramatic season of the Babylonian exile for the Jewish people, trying to grasp its profound meaning. A precious message also for us today and for the current critical season faced by the churches: because hoping is not equivalent to banal optimism, and represents the call to live the present, taking it as a serious case, without evasion.</p> <p>&nbsp;</p> <p>En la primera parte del artículo se analiza el fenómeno del pluralismo religioso contemporáneo, presentando las características del paso de <em>la religión de los italianos</em> a <em>la Italia de las religiones</em>. Se trata de una realidad nueva que interpela a las comunidades cristianas a asumir un compromiso serio en la perspectiva del diálogo intercultural e interreligioso; y que, al mismo tiempo, invita a redescubrir y valorar en profundidad la virtud infantil de la esperanza, elegida significativamente como tema central del Jubileo 2025. Para comprender mejor su sentido, se propone la figura bíblica del profeta Jeremías, quien atraviesa la dramática experiencia del exilio en Babilonia vivida por el pueblo judío, esforzándose por descubrir en ella su significado más profundo. Se trata de un mensaje de gran valor también para nuestro tiempo y para la actual etapa crítica de las Iglesias: esperar no equivale a un optimismo ingenuo, sino que constituye una llamada a vivir el presente con responsabilidad y fe, asumiéndolo como una tarea seria y no como una realidad de la que huir.</p> Brunetto Salvarani Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8767 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 La pedagogia della speranza nell’educazione degli adulti: dialoghi teorici per un approccio trasformativo https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8768 <p>La speranza non è un’aspirazione generica o un romantico esercizio di creazione di sogni, ma una competenza trasversale che può essere coltivata e che permette al soggetto di attraversare e affrontare la complessità e l’incertezza del contesto che lo circonda. La speranza però è anche uno “sguardo” che deve pervadere l’agire educativo a favore delle persone che si trovano in situazioni di fragilità e transizione. L’articolo mette in relazione la pedagogia della speranza di Paulo Freire e altri contributi teorici nell’ambito dell’educazione degli adulti al fine di proporre una strategia pedagogica inclusiva e trasformativa che porti in sé il valore etico e spirituale della speranza.</p> <p>&nbsp;</p> <p>Hope is not a generic aspiration or a romantic dream-making exercise, but a transversal skill that can be cultivated and allows individuals to navigate and address the complexity and uncertainty of their surrounding context. However, hope is also a “perspective” that must permeate educational efforts for people experiencing fragility and transition. This article connects Paulo Freire’s pedagogy of hope with other theoretical contributions in adult education to propose an inclusive and transformative pedagogical strategy that embodies the ethical and spiritual value of hope.</p> <p>&nbsp;</p> <p>La esperanza no es una aspiración genérica ni un ejercicio romántico de soñar, sino una habilidad transversal que se puede cultivar y que permite a las personas navegar y abordar la complejidad e incertidumbre de su contexto. Sin embargo, la esperanza también es una perspectiva que debe permear los esfuerzos educativos para las personas en situación de fragilidad y transición. Este artículo conecta la pedagogía de la esperanza de Paulo Freire con otras contribuciones teóricas en educación de adultos&nbsp;para proponer una estrategia pedagógica inclusiva y transformadora que encarne el valor ético y espiritual de la esperanza.</p> Brigida Angeloni Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8768 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 Un’alleanza educativa per la speranza. Il ruolo della scuola cattolica https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8769 <p>L’articolo prende le mosse da un’espressione contenuta nella <em>Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025, Spes non confundit</em>, n. 9, da cui trae anche il titolo: <em>Un’alleanza educativa per la speranza</em>. L’Autrice si pone in continuità con il <em>Patto Educativo Globale </em>promosso da papa Francesco, valorizzando il potenziale contributo della scuola cattolica. L’analisi si concentra, in primo luogo, sulla condizione giovanile contemporanea, mettendone in luce punti di forza e criticità nel rapporto con il futuro, sulla base di dati e ricerche autorevoli a livello nazionale, regionale e internazionale. A partire dalla constatazione di una speranza “rubata”, si delinea il cammino verso una speranza che non delude. Su questo sfondo viene tratteggiato, infine, il ruolo della scuola cattolica come alleata per una speranza che genera vita.</p> <p>&nbsp;</p> <p>The article takes its starting point from an expression contained in the Bull of Indiction for the Ordinary Jubilee of the Year 2025, <em>Spes non confundit</em>, n. 9, from which it also draws its title: <em>An Educational Alliance for Hope</em>. The Author positions her reflection in continuity with the <em>Global Educational Pact </em>promoted by Pope Francis, valuing the potential contribution of Catholic schools. The analysis focuses, first of all, on the contemporary youth condition, highlighting strengths and critical issues in their relationship with the future, based on authoritative data and research at national, regional, and international levels. Starting from the observation of a “stolen” hope, the article traces a path toward a hope that does not disappoint. Against this background, finally, the role of the Catholic school is sketched as an ally for a hope that generates life.</p> <p>&nbsp;</p> <p>El artículo parte de una expresión contenida en la Bula de convocación del Jubileo Ordinario del Año 2025, Spes non confundit, n. 9, de la cual toma también su título: <em>Una alianza educativa </em>para la esperanza. La Autora se sitúa en continuidad con el <em>Pacto Educativo Global </em>promovido por el papa Francisco, poniendo en valor el potencial aporte de la escuela católica. El análisis se centra, en primer lugar, en la condición juvenil contemporánea, destacando sus fortalezas y fragilidades en la relación con el futuro, a partir de datos y estudios de relevancia nacional, regional e internacional. Desde la constatación de una esperanza “robada”, se traza el camino hacia una esperanza que no defrauda. Sobre este trasfondo, se perfila finalmente el rol de la escuela católica como aliada de una esperanza que genera vida.</p> Martha Séïde Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8769 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 Ad astra. Prospettive pastorali tra letteratura e vita. Con Dante per leggere il nostro tempo https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8770 <p>Formarsi e convertirsi sono due momenti della vita cristiana che non vanno colti in contrapposizione, ma che vanno coltivati in un percorso di crescita umana, spirituale ed ecclesiale, nel quale la cultura possa tornare ad essere una componente fondamentale dei percorsi missionari della Chiesa e della sua costante pratica evangelizzatrice. Ci si muoverà all’interno del panorama culturale e teologico del XX e XXI secolo, approfondendo e rileggendo diversi temi. In questa prospettiva ci viene suggerito di farci compagni di strada del Sommo Poeta Dante e della sua <em>Commedia</em>. Saranno proprio le tre Cantiche a delineare le tre sezioni nelle quali è suddiviso l’articolo. <br>Nella prima parte si riflette e si analizza il rapporto con il dolore e la sofferenza. A partire da alcune narrazioni legate a personaggi come Etty Hillesum, emerge l’idea che debbano essere vissuti fino in fondo e non semplicemente aggirati. La speranza permette di vivere il presente nella certezza del futuro. Nella seconda, un ulteriore passaggio ci invita a non fermarci al presente, ad imparare a recuperare le diverse dimensioni del tempo. Passato, presente e futuro vengono nuovamente riarmonizzati nella prospettiva dell’educazione e della cultura. Fondamentale è il ruolo del cristianesimo nel recuperare un rapporto equilibrato con il tempo. Infine, nella terza parte, analizzando l’attuale situazione ecclesiale, si prospetta una pastorale capace di fare della Speranza il proprio motore, attraverso il recupero di una profonda vita spirituale. L’incontro con Dio, la narrazione dell’esperienza che di Lui possiamo fare, rimette al centro l’esperienza ecclesiale in un momento cruciale dell’esistenza del mondo. <br>Nella conclusione le prospettive emerse nell’articolo vengono rielaborate, donandoci una rilettura dell’escatologia finalizzata alla costruzione di una vita piena, autentica, totale, forte, intensa che non può essere contestata o semplicemente proiettata nel futuro. L’invito rivolto a tutti è quello di vivere una vita segnata dall’Amore.</p> <p>&nbsp;</p> <p>Formation and conversion are two moments of Christian life that should not be understood in opposition, but rather cultivated in a journey of human, spiritual, and ecclesial growth, in which culture can once again become a fundamental component of the Church’s missionary paths and its constant evangelizing practice. The article moves within the cultural and theological panorama of the 20th and 21st centuries, examining and rereading various themes. In this perspective, we are invited to become traveling companions of the Supreme Poet Dante and his Comedy. It is precisely the three Canticles that outline the three sections into which the article is divided.<br>The first part reflects on and analyzes the relationship with pain and suffering. Starting from certain narratives linked to figures such as Etty Hillesum, the idea emerges that these must be lived fully and not simply circumvented. Hope allows us to live the present in the certainty of the future. In the second part, a further passage invites us not to stop at the present, to learn to recover the different dimensions of time. Past, present, and future are once again harmonized in the perspective of education and culture. The role of Christianity in recovering a balanced relationship with time is fundamental. Finally, in the third part, analyzing the current ecclesial situation, a pastoral approach is envisioned that makes Hope its driving force, through the recovery of a profound spiritual life. The encounter with God, the narration of the experience we can have of Him, places ecclesial experience back at the center in a crucial moment of the world’s existence. <br>In the conclusion, the perspectives emerging from the article are reworked, offering us a rereading of eschatology aimed at constructing a full, authentic, total, strong, intense life that cannot be contested or simply projected into the future. The invitation addressed to all is to live a life marked by Love.</p> <p>&nbsp;</p> <p>Formarse y convertirse son dos procesos de la vida cristiana que no deben concebirse en contraposición, sino que han de cultivarse como parte de un camino de crecimiento humano, espiritual y eclesial, en el cual la cultura vuelva a ser un componente fundamental de los itinerarios misioneros de la Iglesia y de su constante práctica evangelizadora. El recorrido se sitúa dentro del panorama cultural y teológico de los siglos XX y XXI, profundizando y reinterpretando diversos temas. En esta perspectiva, se nos invita a hacernos compañeros de camino del Sumo Poeta Dante Alighieri y de su Comedia, cuyas tres cánticas delinean las tres secciones en las que se estructura el artículo.<br>En la primera parte, se reflexiona y se analiza la relación con el dolor y el sufrimiento. A partir de algunas narraciones vinculadas a figuras como Etty Hillesum, emerge la convicción de que el sufrimiento debe ser vivido plenamente y no simplemente evitado. La esperanza permite vivir el presente con la certeza del futuro.<br>En la segunda parte, un nuevo paso nos invita a no quedarnos en el presente, sino a aprender a recuperar las diversas dimensiones del tiempo. Pasado, presente y futuro se rearmonizan desde la perspectiva de la educación y la cultura, donde el cristianismo desempeña un papel fundamental en la recuperación de una relación equilibrada con el tiempo. <br>Finalmente, en la tercera parte, al analizar la situación eclesial actual, se propone una pastoral capaz de hacer de la esperanza su motor vital, mediante el redescubrimiento de una vida espiritual profunda. El encuentro con Dios y la narración de la experiencia que de Él podemos tener colocan nuevamente en el centro la vida eclesial en un momento crucial de la historia del mundo.<br>En la conclusión, las perspectivas desarrolladas a lo largo del artículo se reelaboran, ofreciendo una relectura de la escatología orientada a la construcción de una vida plena, auténtica, total, fuerte e intensa, que no puede ser relegada ni simplemente proyectada hacia el futuro. La invitación dirigida a todos es la de vivir una existencia marcada por el Amor.</p> Alessandro Saputo Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8770 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000 Giornalismo è speranza https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8771 <p>La speranza nel giornalismo è esserci per raccontare la vita. E quando c’è, può capitare che sia proprio il giornalismo ad accendere o riaccendere la speranza alle persone sconfortate.</p> Maurizio Di Schino Copyright (c) 2025 https://open-journals.uni-tuebingen.de/ojs/index.php/rse/article/view/8771 Thu, 18 Dec 2025 00:00:00 +0000